La Chiesa di Sant’Elia dell’ex Convento dei Cappuccini, fortemente voluto dal popolo di Alcara e costruito nel 1574, appunto “attorno alla Chiesa di Santo Elia, che è sulla strada di levante per la quale si và al bosco”. Così recita un antico documento, dicendo pure che “fu ampliata e adeguata secondo lo stile francescano, nel 1624”.
La semplice struttura architettonica con volta a botte decorata da elementi romboidali, conserva pregevoli cornici caratterizzate dall’intaglio ligneo tipico dei conventi cappuccini. Il monumentale altare maggiore, ospita la pala dipinta da Frà Umile da Messina, al secolo Jacopo Imperatrice, raffigurante la Madonna degli Angeli con in basso San Nicolò Politi tra Sant’Elia Profeta e San Francesco. L’altare è costituito da gradoni che centralizzano l’elegante ciborio, tabernacolo a quattro colonne, del 1756, realizzato “su modello e disegno di quello dei Cappuccini di Paternò e Adrano”, dal catanese Nicola Daniele. Le pareti laterali della piccola navata, ospitano quattro altari con pregevoli cornici riccamente intagliate. Degno di nota quello del Crocifisso, che ricorda il suo omologo del Santuario di Gibilmanna. L’opera più antica, è la tela della Madonna col Bambino e Sant’Anna del 1599, di un ignoto pittore di ambito messinese con influenze stilistiche della pittura raffaellesca. Questo è fronteggiato dal dipinto del 1631, raffigurante l’Immacolata con Santa Chiara e Santa Rosalia, prima opera del pittore Giuseppe Tomasi da Tortorici.
Ogni anno, nella notte tra il 17 e 18 agosto, la Chiesa di Sant’Elia ospita il protettore San Nicolò Politi che da qui viene portato solennemente in processione lungo la scoscesa campagna, fino al suo eremo, a circa due chilometri e mezzo di distanza dal centro abitato di Alcara.
Date disponibili
non disponibili Durata
30 minuti
Contributo
3euro
Non accessibile ai disabili
L’altare maggiore col bel tabernacolo a quattro colonne