Ha i capelli rossi, è un selvaggio, è diverso, stanne lontano. Rosso Malpelo non è un nome ma un epiteto, perché questo ragazzino che pare una saetta nome non ne ha. Ma i capelli rossi, quelli li ha, quindi ecco nato Rosso Malpelo. Che dovrà sempre resistere alle umiliazioni, alla perdita dell’ amato padre, alla solitudine, alle violenze dei più grandi. La mano di Giovanni Verga è ineguagliabile per descrivere le cave di surfaro e i ragazzini che ci venivano buttati dentro a faticare, nella Sicilia riarsa e dimenticata di fine Ottocento. Paride Cicerello ha fatto suo il racconto e ha creato così “RussuMalupilu”, uno monologo per attore solo che pare prendere per mano il ragazzino e cercare con lui una via d’uscita alla vita. E a situazioni che, trascorsi i decenni, paiono sempre attuali: bullismo, razzismo, emarginazione. “Credo che ognuno di noi nasconda un Rosso Malpelo che scava nella profonda miniera dell’animo, provando a difendersi”, dice Paride Cicirello che per questo “inno alla vita” si getta su una scena che non pare fuori moda ma non cede a nessun tecnicismo. Nudo e crudo, teatro di parola e di poesia. Cicirello ha vinto l’anno scorso il Premio Mauro Rostagno. Produzione Teatro dei Due Mari.
26 agosto | Montevago | ore 19 | Chiesa madre al paese vecchio
27 agosto | Centuripe | ore 19 | auditorium
2 settembre | Chiusa Sclafani | ore 19 | Badia
3 settembre | Caltabellotta | ore 19 | Villa Comunale
10 settembre | Portopalo di Capo Passero | ore 16 | Oasi di San Corrado in Via Giovanni Giolitti, 2
(con trasferimento in barca 5 euro)