
Assieme a quello di Ballarò, il Capo è l’ultimo grande mercato di Palermo. Si entra da Porta Carini, uno degli ingressi alla città vecchia, e passeggiando tra bancarelle, prodotti di “grascia” e “abbanniate”, ci si ritroverà in un quartiere nato con gli Arabi che ancora conserva le caratteristiche di un tempo. L’hârat as Saqâlibah (quartiere degli Schiavoni), è sempre stato sede di mercanti e milizie mercenarie al servizio degli emiri, al di là delle rive del Papireto. Un quartiere popolare, detestato dai nobili ma amato dalla Chiesa che lo riempì di edifici religiosi, dalla chiesa dell’Immacolata fino a quella della Mercede a Sant’Agostino, che si visiterà. La passeggiata attraversa l’antico Seralcadi, dove un tempo scorreva il Papireto, pieno di gallerie e luoghi sotterranee che il Natoli consegnò ai Beati Paoli incappucciati: gesta romanzesche, che affondano le radici nella storia.