
Uno dei cosiddetti “borghi fascisti”, abbandonato e dimenticato dagli anni Sessanta. Il comune di Butera ha anche tentato di venderlo, ma l’asta è andata deserta: nessuno ha interesse per Borgo Guttadauro, vera ghost town costruita negli anni ’40, non lontano dalla diga Disueri, sulla strada delle zolfare. Il progetto del Duce puntava sulla nascita di borghi rurali per evitare lo spopolamento delle campagne: anche questo borgo – intitolato al capitano Emanuele Guttadauro, caduto in Spagna nel 1938 e insignito con la medaglia d’oro al valor militare – era dotato di una piazza centrale attorno a cui si trovano tuttora, la chiesa con la canonica, le scuole materne e elementare, l’ex Casa del Fascio, la caserma dei carabinieri, il Dispensario medico, un alimentari, una trattoria, il mercato coperto e le botteghe. Ma nessuno volle mai abitare qui – è stato ospedale militare alleato, poi caserma, scuola, colonia estiva, sede di una banda musicale giovanile; fu fatto un tentativo per affidarlo a una associazione – e il borgo fu dimenticato.