A partire dal Piano del Palazzo reale, questa passeggiata percorre il Cassaro alto fino ai Quattro Canti per poi imboccare a destra la Via Maqueda e raggiungere Palazzo Oneto di San Lorenzo in via Bosco, dove la passeggiata si conclude con un bel ricordo di Lajos Tüköry tratto da Giuseppe Cesare Abba.
Durante la passeggiata verranno rievocati alcuni episodi della battaglia come la feroce repressione borbonica di Porta di Castro, i combattimenti attorno alla Cattedrale, la tragica e commovente fine dei fratelli De Benedetto, i bombardamenti che con la distruzione di palazzi, chiese e monasteri, aprirono ferite profonde nel tessuto urbano determinandone la trasformazione.
Ecco però che, passata la battaglia, le testimonianze coeve e le ricostruzioni degli storici ci parlano di un clima nuovo che si respira in città : un clima di libertà, di fiducia, di entusiasmo e di partecipazione corale a una nuova vita. Durerà poco, solo qualche settimana, ma è certamente uno dei periodi più straordinari della vita della nostra città. Tutto sembra possibile, e non solo per la ritrovata libertà, ma anche perché ora a difenderla c’è il suo massimo campione, l’ invincibile Garibaldi, del quale tutti, o quasi, sono profondamente infatuati e che agli occhi del popolo appare come un arcangelo vendicatore che combatte a fianco di Santa Rosalia per la difesa della città e del suo popolo.
In questa atmosfera magica, tra i tanti personaggi che si muovono sulla scena, o dietro le quinte, eccone uno particolarmente interessante : Alexandre Dumas, il grande scrittore francese, amico e ammiratore di Garibaldi, venuto a Palermo con il suo seguito pittoresco, per dare il suo aiuto e documentare la straordinaria impresa, mettendo ancora una volta la sua penna a servizio del mito.
Sulle tracce del Gattopardo II : alla Kalsa tra memorie garibaldine e set del film di Visconti
A partire dall’ex albergo Trinacria, dove ricorderemo la scena della morte del Principe e qualcuna delle sue riflessioni politiche finali, raggiungeremo la chiesa della Gancia, dove il 4 aprile del 1860 scoccò la prima scintilla rivoluzionaria e attraverseremo poi i luoghi che nella memorabile mattina del 27 maggio 1860 furono teatro della battaglia garibaldina e in cui, poco più di cento anni dopo, Visconti avrebbe girato gran parte delle scene che quei fatti volevano rievocare. Ricordando qualche episodio della battaglia e alcune scene del film, arriveremo a Piazza Rivoluzione, luogo simbolo della Palermo risorgimentale, dove campeggia la statua del Genio simbolo della città e si trova Palazzo Trigona-Scavuzzo, legato ad una delle esperienze più tragiche dell’infanzia di Giuseppe Tomasi. Da Piazza Rivoluzione a Piazza Croce dei Vespri il passo è breve, ma il salto nella memoria storica è di quasi seicento anni: un’altra rivoluzione, quella dei Vespri, che, come quella del 1860, avrebbe cambiato per sempre il destino della Sicilia. Ma più che alla piazza in sé il nostro interesse sarà rivolto al grande palazzo che la chiude da due lati a angolo retto : Palazzo Gangi, dove Luchino Visconti nel 1962 ricostruì l’ambientazione del palazzo Ponteleone del romanzo e girò l’indimenticabile lunga sequenza del ballo.