
Prendendo avvio da due capolavori custoditi all’Abatellis – il Busto di giovinetto (1468 ca.) attribuito a Francesco Laurana e l’Incoronazione della Vergine (fine XV – inizi XVI secolo) di Riccardo Quartararo – lo storico dell’arte Sergio Troisi ricostruisce la vivace comunità di artisti attiva a Palermo tra Quattrocento e Cinquecento. Non erano circondati da mecenati e corti nobiliari, come altrove in Italia, ma modesti artigiani che lavoravano su commissione, soprattutto nelle botteghe diffuse nell’antica Kalsa. Pur tra difficoltà e lentezze, proprio da questi laboratori nacquero opere raffinate che ancora oggi testimoniano l’ingegno della città. Spunto di questa indagine è il volume di prossima uscita per Kalós, Palermo. Racconto di una città in cento foto.