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Sotto il cielo ancora addormentato, il cuore di Palermo si ritrova a piazza Vigliena, dove si specchiano i Quattro Canti. Ci ritroveremo con l’urbanista Maurizio Carta venerdì 20 giugno alle 5 del mattino in punta di piedi, al termine della notte più corta dell’anno, come custodi di una città che lentamente si risveglia.
Scivoleremo lungo l’antico Cassaro, lasciando dietro di noi i segreti dei palazzi e dei conventi di un tempo, per entrare in piazza Caracciolo, dove la poesia di strada è regina; raggiungeremo strade che un tempo accoglievano gli artigiani – via Argenteria, via dei Cassari – e che all’alba appaiono silenziose, abbandonate dal popolo della notte.
A piazza Marina daremo il buongiorno agli alberi, a Palazzo Butera ascolteremo una storia di rinascita attraverso l’arte; a Porta Felice, ultima soglia della città, osserveremo che la luce è già una lama, il Foro Italico pare una tela di Lojacono e uno scatto è quasi un obbligo; saliremo sulle Mura delle Cattive, e su quella terrazza sospesa tra memoria e mare cercheremo lo spirito delle vedove che hanno dato il nome a quel luogo. L’ultima tappa sarà il molo trapezoidale, il volto della città che diventa ogni giorno più europea.