
Fu acquistato nel 1801 da Saverio Oneto e Gravina duca di Sperlinga, che per motivi di salute era stato costretto a trasferirsi “in campagna”, fuori dal centro storico. Ma non volle rinunciare alla sontuosità e incaricò artisti come Giuseppe Velasco, Giuseppe Patania e Natale Carta di affrescare i salotti. Nel 1893 l’erede Luigi Majorca di Francavilla chiamò Ernesto Basile – che stava dirigendo i lavori di costruzione del Teatro Massimo, proprio di fronte – per la ristrutturazione. Il Basile, oltre alle facciate e ai due grandi atrii, disegnò i mobili della sala di ingresso, le vetrine dove sono esposti gli abiti di famiglia, e contribuì alla realizzazione della biblioteca. Le volte dei salotti furono dipinte da Rocco Lentini, Luigi Di Giovanni e Giuseppe Enea e impreziosite dai medaglioni di Benedetto Civiletti, Antonino Ugo e Mario Rutelli.