
Basterà entrare e alzare la testa: ecco il vertiginoso matroneo, suddiviso in piccoli locali divisi dalle grate a becco d’oca: siamo nella Badia Grande, il convento delle suore di clausura, che qui restarono fino al 2018; la carenza di nuove vocazioni e la necessità dei locali, fece sì che le pochissime suore rimaste furono trasferite, e l’ormai ex convento – fondato nel 1380 ad opera di Guglielmo Peralta – si trasformasse, per una parte, in sede dei vigili urbani, e per il resto in una multisala cinematografica. la visita comprende la chiesa fondata nel 1380 da Guglielmo Peralta e ricostruita tra il 1776 e il 1784 su progetto del trapanese Luciano Gambino. Un unicum: fino al primo ordine possiede una facciata estremamente semplice, per diventare sempre più preziosa e barocca via via che ci si eleva fino alla loggia e all’attico. L’interno a navata unica è un gioiello in oro zecchino, colmo di opere d’arte; bellissime le gelosie a petto d’oca dei fratelli Cannella; gli altari e il pavimento in marmo rosso tipico della zona. Ospita le tombe di molti membri delle famiglie Peralta e Luna.