
Nel cuore dell’Albergheria i Gesuiti fondarono nel 1633 la loro quarta “casa”, sotto il patrocinio della marchesa Giovanna Aragona Ventimiglia. Tempo dopo affidarono al confratello Angelo Italia, il progetto di una nuova chiesa dedicata a San Francesco Saverio: i lavori iniziarono nel 1684 e si conclusero nel 1710, con la consacrazione l’anno successivo. La facciata racconta leggende – come il granchio che restituì al santo il crocifisso –, la grande cupola e le ventiquattro colonne di Billiemi custodiscono simboli di fede e di ordine. Tra gli stucchi e gli affreschi di Tommaso Maria Sciacca si riconoscono tele attribuite a Pietro Novelli e l’altare maggiore di Marino Tarsia. Nel 1993, quindici artisti contemporanei hanno aggiunto le stazioni della Via Crucis, riportando in vita uno dei capolavori del barocco gesuitico palermitano.