
Non di solo arabo-normanno e di barocco è fatta Palermo. C’era anche una città modernista che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento scelse il Liberty per realizzare teatri, ville e palazzi della nascente borghesia che voleva sentirsi all’altezza della vecchia aristocrazia e che affidò la realizzazione di questi luoghi a fior di progettisti, primo fra tutti Ernesto Basile. Grazie all’impulso culturale di questo grande architetto, Palermo diventò capace di formare una scuola di progettisti e artisti-decoratori di rilievo che la portarono al pari delle altre capitali europee. Si suole indicare come data per l’inizio del Liberty siciliano il biennio 1898-99, anno in cui Basile progettava i padiglioni espositivi dell’Esposizione Nazionale del 1891, su un’area dell’ex “Firriato di Villafranca”, esteso podere di don Giuseppe Alliata e Colonna, principe di Villafranca. La fondazione della Strada della Libertà, l’Esposizione Nazionale e la successiva lottizzazione del vecchio Firriato di Villafranca saranno il leitmotiv del nostro itinerario che ci permetterà di ricostruire quest’ultimo momento di fulgido splendore culturale e, con l’ausilio di una ricca galleria fotografica dell’epoca e l’osservazione diretta di alcune palazzine e “villette” in stile Liberty, di vedere insieme i cambiamenti provocati dal famigerato “sacco di Palermo” che insieme all’ultimo conflitto mondiale hanno stravolto la vasta produzione architettonica e artistica.