
Capriccioso, tortuoso, imprevedibile. E anche molto dannoso. Il Kemonia ne ha fatte passare di tutti i colori ai palermitani. Dal punto di vista idrografico non aveva una grande portata, sgorgava dalla Fossa della Garofala, dov’è oggi villa D’Orléans, ma contava anche sulle sorgive pedemontane alle pendici di monte Caputo. Era uno dei due fiumi che lambiva l’antica Panormos di fenici e romani, una barriera naturale da superare. Ha fornito acqua per tutti gli usi ai palermitani, e un ponticello serviva per il suo attraversamento dov’è oggi l’omonima via. Molte le alluvioni che l’hanno reso protagonista. La prima è documentata al tempo degli arabi, l’ultima nel 1931. Tutte hanno fatto molte vittime. Per i latini era il Flumen hiemalis, per altri il torrente d’inverno. Che ne è di questo fiume?