La nuova vita dei palazzi storici da salvare
Approvata dall'Ars una norma della Finanziaria, che prevede il recupero del patrimonio immobiliare grazie a partnership tra pubblico e privato
di Giulio Giallombardo
12 Febbraio 2019
Una collaborazione tra pubblico e privato per il rilancio del patrimonio immobiliare storico. Questa la sintesi di una norma contenuta nella Finanziaria regionale, approvata ieri dall’Assemblea regionale siciliana. L’idea è quella di dare la possibilità ai privati di recuperare, anche con l’aiuto di contributi pubblici, beni di valore che versano in cattive condizioni, garantendone al contempo la fruizione, pur rimanendo coerenti con la loro destinazione d’uso. L’elenco dei beni, dunque, è eterogeneo: si va dalle semplici abitazioni private, alle sedi di attività commerciali e ricettive o di enti come banche o fondazioni.L’articolo 15 della manovra “Recupero e valorizzazione del patrimonio culturale immobiliare”, prevede esattamente che l’assessorato regionale dei Beni culturali, nonché gli enti preposti alla gestione dei siti che fanno capo a quelli previsti dal Codice dei beni culturali, “possono autonomamente attivare tutti gli strumenti di partenariato pubblico privato previsti dalla legislazione vigente”, compreso il project financing, “al fine di assicurare gli interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale immobiliare direttamente gestito e, in tale contesto, garantire l’apposito di risorse aggiuntive per la fruizione pubblica e l’utilizzo degli immobili, anche a scopo ricettivo”.

Sebastiano Tusa