Si sono sempre studiate da vicino, Enna e Calascibetta, l’antica Qal’at Scibet, la città-fortezza, arrampicata sui monti Erei a quasi 900 metri d’altezza. È da qui che Ruggero il Normanno guidò il lunghissimo assedio (trent’anni) alla Rocca ennese. Ma Calascibetta ha storia più antica: lo dimostrano Realmese, imponente necropoli pantalicana dell’Età del ferro (quasi trecento tombe a grotticella, la seconda per ampiezza in Sicilia). E i resti bizantini, poi musulmani ; con i normanni furono costruiti castello Marco, e la Regia Cappella Palatina, la seconda dopo quella di Palermo. Gli aragonesi la amarono moltissimo, qui morì Pietro II; Calascibetta ospitò una delle più grandi comunità di ebrei siciliani, è infatti ancora visibile il miqveh. Visitarla è una sorpresa: a partire dall’antichissima biblioteca cappuccina all’interno del Convento che ospita anche una tela di Filippo Paladini. È terra di piccante piacentinu: un piacere qui, andar per caseifici e frantoi.

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