
L’aspetto attuale di questa proto-basilica risale al 1749, quando Giovanni Biagio Amico fu incaricato dell’ampliamento. Nel 1884 la chiesa fu in corsa, con San Pietro e San Lorenzo, per il rango di cattedrale che però non ottenne. Tra le opere conservate all’interno della chiesa, un sarcofago marmoreo di epoca imperiale del III secolo e un trittico marmoreo, una splendida cona in bassorilievo che raffi gura Gesù Cristo risuscitato ritratto tra san Pietro Apostolo e San Nicola di Bari, attribuito a Giacomo Gagini e datato 1560. La cripta, sotto l’altare maggiore, è un mondo a parte:perfettamente conservata, mostra l’antico metodo di inumazione dei religiosi, igocciolatoi per l’essiccazione dei cadaveri.