
Fondata nella seconda metà del XV secolo nel cuore antico della città, la chiesa già nel 1480 fu scelta dal conte Antonio Moncada come mausoleo di famiglia. La ricostruzione di fine ‘700 le regalò la facciata concava ai lati e convessa al centro. All’interno, tele della Madonna del Rosario di Filippo Paladini e Vincenzo Roggeri che fu sepolto in questa chiesa. Della sua tomba e delle sepolture moncadiane non resta più nulla, distrutte dopo l’Unità d’Italia, ma esiste ancora la suggestiva cripta settecentesca (illuminata scenicamente) accessibile solo dall’esterno. In questi ambienti, restaurati dalla Soprintendenza e allestiti per raccontare la storia della principessa normanna Adelasia e della famiglia Moncada, ci sono tre diverse tipologie di colatoi utilizzati per l’essiccazione dei cadaveri.