
Nel 1567 suor Margherita De Montesa, con quattro consorelle, si trasferì dal monastero del Santissimo Salvatore (Badia Grande), alla Badia Nuova diventando la prima badessa. Con la soppressione degli ordini religiosi, nel 1866, il monastero dovette lasciare l’ala occidentale, che divenne prima scuola e fu poi affidata ad alcune associazioni. All’interno, otto statue allegoriche in stucco furono realizzate nel 1724 da Giacomo Serpotta. Sei – la Pace, la Fortezza, la Mansuetudine, la Purità, San Pietro, San Paolo – sono sistemate lungo le pareti, su basamenti sporgenti a mezza altezza, mentre le altre due (l’Addolorata e la Maddalena) abbelliscono la cappella del Crocifisso, ai lati della croce. Si scopre anche una tela su san Benedetto da Norcia, attribuita a Pietro Novelli che, sul margine, raffigurò se stesso con barba e baffi, in ginocchio e con un grande mantello. Le pochissime suore rimaste, fedeli alla regola di San Benedetto, vivono ancora oggi il loro impegno nella preghiera, dedicandosi alla cura dell’orto, a lavori di taglio e cucito, maglia, ricamo e restauro di paramenti sacri, alla realizzazione di piccole ghirlande con petali in amido smaltato, alla preparazione di dolci canditi con zuccata e fichi per le feste, e alla produzione di vino da uve dei loro vigneti.