
Fu il Fazello a riportare la notizia che nelle cavità di Maredolce, un operaio aveva trovato delle grandi ossa; da qui la leggenda che fossero abitate da “ciclopi giganti con un solo occhio”. Ma le grotte di San Ciro o dei Giganti sono invece il luogo dove è nata la paleontologia dei vertebrati in Sicilia, grazie alla scoperta di fossili di elefanti e ippopotami di circa 200 mila anni fa. I primi scavi sono del 1830, l’abate Domenico Scinà portò alla luce resti e reperti oggi custoditi al Museo Gemmellaro. Negli anni le grotte sono state depredate: le ossa fossili erano un tesoro per la produzione di oggetti vari (pomi di bastone, scatolette, cammei, colonnine, pendenti) soprattutto all’estero. Sotto i bombardamenti del ’43 le cavità più basse vennero usate come rifugio.







