
Edificato tra il 1930 e il 1934, il Palazzo delle Poste e dei Telegrafi sorge sul sito della seicentesca chiesa di Sant’Antonino. Alcuni ambienti del nuovo edificio furono decorati negli anni ‘30 da Gino Morici e da Gaetano Sparacino. È Morici a dipingere, nel 1939, anche “Alloria dell’Italia”, olio su tela posto nel primo piano nell’ex sala del telegrafo. Nel dipinto il pittore mostra l’adesione al ritorno all’ordine affrontando le tematiche care al regime fascista: il lavoro e la fatica umana, la vocazione agricola e marinara dell’Italia. A Gaetano Sparacino sono state attribuite le decorazioni dei riquadri del soffitto e dei bordi laterali del salone del pubblico. Il palazzo è di proprietà di Sicilbanca che ne ha curato il restauro tra il 2006 e il 2010. Nel ristrutturare il cortile interno è affiorata, proprio nel luogo dove sorgeva il convento, una cripta che risale al 1867, anno in cui a Caltanissetta scoppiò una terribile epidemia di colera. Per la prima volta, in occasione delle Vie dei Tesori, saranno esposti negli ambienti ipogei del palazzo i reperti scoperti durante i lavori.