
Fino ai primi decenni del ‘900 l’energia idraulica dell’acqua serviva ad alimentare numerosi mulini per la macina di cereali, per la produzione di carta, per la lavorazione del salnitro o del lino. Da una sorgente, tra Pioppo e Monreale, partiva un canale costituito da tratti poco pendenti: le saie. Ciascuna saia terminava in una botte, il cui salto conferiva energia alla ruota del mulino. Diversi erano i mulini posti uno in successione all’altro. Questa prima serie di mulini attraversava la zona di Aquino; ed oggi sono visibili diversi tratti di saie costruite su archi, e tracce degli stessi mulini. Un secondo sistema di mulini partiva da una prisa sul fiume Oreto, ed alimentava altri mulini, tra cui una cartiera.







