
Vicino al Teatro Bellini, un museo che racconta la vita di un tempo. Nato dalla passione di Arturo Panascìa e dalla moglie Loredana Acanfora, questo museo etnoantropologico privato ospita una ricchissima collezione di attrezzi che portano i segni di storie vissute nei campi, nelle case, nei luoghi di lavoro; oggetti che uomini e donne hanno costruito, forgiato, modellato, spesso “ingentilendoli” pur nella loro funzionalità. Migliaia di oggetti cercati e trovati tra le pieghe di un tempo che li relega tra le cose ormai inutili, superate, che non servono più: c’è di tutto, dagli utensili da cucina, alle macchine da cucire, ai primi ferri da stiro, ai poveri arredi. Disponibile anche una biblioteca specialistica di etnoantropologia: libri preziosi, spesso introvabili, al servizio di appassionati e ricercatori.