
Le sue opere sono state esposte nelle case di Judy Garland, Gregory Peck, Bing Crosby, Nat King Cole, Gary Cooper, Liz Taylor e Richard Burton, e l’elenco potrebbe ancora continuare a lungo: Giovanni Calogero acquista il nome di Jean Calogero in Francia, nel secondo dopoguerra quando, lasciata Catania, si lega ai primi movimenti artistici della capitale francese. Si fa conoscere e amare, le sue opere oniriche, piene di colore, sono acquistate ovunque, Sciascia lo consacra tra i Surrealisti. Negli anni Settanta decide di tornare a Catania, in questa casa-atelier di Aci Castello che apre di nuovo le porte per il festival: le tele lasciate a metà sul cavalletto, il camice imbrattato di colore, i pennelli e i barattoli, tutto cristallizzato alla morte del pittore, nel 2001. Guidano le visite la figlia del pittore, Patrizia e il genero Luigi Nicolosi che hanno creato l’Archivio Jean Calogero.