
È la testimonianza della presenza dei monaci basiliani in epoca normanna. Area di necropoli punico ellenistica e poi latomia romana, divenne luogo di sepoltura dei primi cristiani. Al tempo del conte Ruggero d’Altavilla le cavità sotterranee furono trasformate in un cenobio da una comunità basiliana di rito greco, che decorò di affreschi le pareti della latomia. Alla fi ne del XII secolo, Santa Maria della Grotta, rimasta senza monaci, venne unita all’abbazia omonima di Palermo e, come questa, nel XVI secolo fu assegnata da Carlo V ai Gesuiti. Nel Settecento l’architetto Giovan Biagio Amico realizzava la chiesa ipogea a navata unica, con una scenografica scalinata d’accesso alla latomia. La Madonna della Grotta è raffigurata nello stemma civico che sormonta l’ingresso al Comune di Marsala. Isolato Madonna della Grotta