
Da casa di campagna della famiglia Scudero Figueroa, l’imponente edificio, la cui facciata fu progettata dall’ingegnere Panebianco, divenne un collegio e solo in seguito, un luogo di studi teologici. Al suo interno ci sono ancora le aule studio con reperti minerali e animali impagliati, la biblioteca che racchiude un fondo antico con manoscritti e cinquecentine, il gran salone con i dipinti del Vasta, la cappella “rossa” con un programma iconografico in stile paleocristiano e una Via Crucis “non finita”. Eccezionalmente sarà possibile vedere l’epidiascopio, apparecchio da proiezione dei primi del Novecento utilizzato per la didattica.