
Il Foro romano fu scoperto nel cortile San Pantaleone, circondato da una serie di edifici e probabili magazzini. Lorenzo Bolano descriveva nel Cinquecento otto ambienti con copertura a volta a sud e altri quattro a nord; e un’ala occidentale che doveva ospitare le terme Amasene. Negli anni del principe Ignazio Paternò Castello il piano terra era già sepolto, mentre il secondo piano (cinque metri più in alto) era diventato residenza di povera gente. Adolf Holm parla di sette vani ad est e tre a sud, le cosiddette “grotte di San Pantaleo, per metà interrate e ridotte a povere abitazioni. Oggi del Foro (anche se non tutti gli archeologi sono d’accordo) rimangono soltanto un paio di ambienti attigui visibili a sud, con un ingresso sormontato da un’apertura ad arco, molto simile ai magazzini del Foro Traianeo. Della struttura a est sono in piedi soltanto i resti di una parete in opus reticulatum di uno dei magazzini.