
Sarà una cameriera elegante e un po’ affettata, con smanie di celebrità e tanta voglia di conoscere principi, musicisti e ballerine, magari facendosi confidare qualche segreto, a condurre una visita speciale al sontuoso Grand Hotel et des Palmes, che in un tempo remoto prese il nome dalle due palme imperiali che ancora oggi incorniciano l’ingresso. Tempio della Belle Époque palermitana, i suoi saloni affrescati e le stanze eleganti hanno accolto personaggi celebri: la cameriera li ricorderà, raccontandone i segreti e le abitudini. Così Wagner, che qui terminò il suo Parsifal; Raymond Roussel, che vi ebbe un appartamento fino alla morte; il generale Charles Poletti, che durante la seconda guerra mondiale trasformò l’hotel nel quartier generale statunitense. E ancora Francesco Crispi, che da questi saloni impartiva lezioni di politica, e la celebre cena di dodici portate servita all’ex presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando. Nato come residenza privata della famiglia Ingham-Whitaker nel 1874 e trasformato in albergo da Ernesto Basile nel 1907, il Grand Hotel et des Palmes è oggi un luogo aperto alla città, che conserva ancora il Giardino d’Inverno — un tempo spazio esotico che arrivava fino al mare, dove piante e vetrate creano un’atmosfera da romanzo — la Sala degli Specchi e la Sala del Gattopardo. Testo teatrale di Francesca Picciurro, che lo interpreta.