
È una “cattedrale” gotica dell’acqua scavata nella roccia, una vera opera geniale di ingegneria. Le vasche di accumulo di San Ciro dell’Amap sono due serbatoi capaci di oltre 35mila metri cubi d’acqua, coperti da volte a botte sostenute da archi e pilastri. Le acque di Scillato si gettano con forza nelle vasche. L’idea di portare le acque salubri di Scillato e di distribuirle alla città nacque dopo l’epidemia di colera del 1884- 85. La costruzione fu affidata nel 1893 ai fratelli piemontesi Biglia. L’acquedotto oggi è lungo circa 70 chilometri; all’uscita, vista spettacolare sulla città fino al mare.















