
Nel 1940, ridefiniti i confini territoriali, il cimitero ebraico nel quartiere di San Giorgio, entra a far parte del Comune di Mantova. L’area è divisa in due settori; il primo e più lontano ospita sepolture fino alla fine dell’Ottocento; il secondo, vicino all’ingresso, quelle successive fino ad oggi. Nel complesso si contano più di duemila tombe anche grazie alla norma religiosa che vieta la riesumazione e traslazione delle salme. Emanuele Colorni, presidente della comunità Ebraica di Mantova, accompagna, tra semplici sepolture in terra e caratteristiche lapidi, alla scoperta di questo testimone silenzioso della secolare storia ebraica.




