
È un museo-gioiello, che ha conservato intatta l’atmosfera in cui operavano gli studiosi di zoologia nella seconda metà dell’Ottocento. Nato nel 1862 per volontà del cattedratico dalmata Pietro Doderlein che insegnò all’Università di Palermo, custodisce, come cristallizzato, l’ecosistema di un secolo e mezzo fa, quando gli storioni erano di casa alla foce del fiume Oreto. E quando il “Mar di Sicilia” era un caleidoscopio di colori e di specie, popolato da anguille, gronghi, cernie, dentici di dimensioni paragonabili a quelle degli esemplari che si trovano oggi nei parchi marini. Una collezione conservata secondo uno speciale trattamento chimico, rimasto segreto, che ne ha preservato le caratteristiche fisiche ed estetiche. Oltre alla preziosa collezione di pesci, altre migliaia di esemplari di vertebrati e invertebrati che raccontano la biodiversità animale e l’evoluzione biologica.










