
È un piccolo emozionante scrigno che apre al pubblico per la prima volta nella sua storia, in occasione dei 230 anni dell’Orto Botanico. È il semenzaio, uno dei più ricchi d’Italia, il luogo dove i semi delle piante vengono raccolti, catalogati, donati alle istituzioni scientifiche del mondo, scambiati per scopi di ricerca. Ne custodisce migliaia. In questa occasione, ogni visitatore riceverà un prezioso seme dell’Orto, avvolto nella “bustina” di carta che viene usata qui da decenni, piegata sempre nello stesso modo. Il semenzaio è intitolato al suo fondatore Gaspare Surano, che sin dalla metà del secolo scorso si inerpicava su sentieri segreti della Sicilia alla ricerca dei semi, li portava all’Orto, li asciugava, li confezionava, li inviava a chi ne aveva fatto richiesta. Un testimone passato adesso a Giovanni Scafidi. Sarà lui a mostrare a mostrare e a raccontare ai visitatori questi piccoli e grandi tesori della natura. Sabato 8, invece, il narratore d’eccezione sarà Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico e affascinante storyteller di ogni pianta.














