È la casa delle radici siciliane che hanno trovato una nuova vita in tutti i continenti. Nell’ex chiesa dei Santi Euno e Giuliano, a Palermo, è nato uno spazio culturale permanente dedicato alla memoria e al racconto di chi ha lasciato la propria terra per cercare la fortuna altrove. Ridare voce a chi è partito quasi un secolo fa è l’obiettivo dell’installazione multimediale “Nostos – Memorie dell’emigrazione siciliana nel mondo”, curata dal regista e documentarista Stefano Savona. È il progetto conclusivo di Italea Sicilia, l’antenna territoriale del progetto del Ministero degli Esteri sul Turismo delle Radici finanziato dal Pnrr, che lavora per rinsaldare i rapporti dei siculo-discendenti con la terra delle origini.

Stefano Savona, vincitore nel 2018 dell’Oeil d’Or, il premio del Festival di Cannes assegnato al miglior documentario, ha costruito un luogo unico: non un museo o un percorso didattico, ma un ascolto. Le voci arrivano lente, antiche, in un siciliano che oggi si fatica a riconoscere, eppure familiare come l’odore del pane. Sono custodite in gomitoli-audio, piccoli talismani che restituiscono le parole originali dei contadini, dei pastori, dei braccianti che lasciarono l’Isola per inseguire una vita diversa. Presenze lievi che sbucano dalle nicchie della grande cripta della ex chiesa dei santi Euno e Giuliano. All’ingresso ampi pannelli ripercorrono storia e numeri dell’emigrazione siciliana, e un intreccio di fili di lana colorati tesse la mappa delle nostre radici, quelle che dalla Sicilia hanno raggiunto le Americhe o l’Australia.

Il cuore dell’installazione è racchiuso nelle testimonianze inedite dell’archivio multimediale “Il Pane di San Giuseppe”: circa 200 ore di testimonianze audiovisive, racconti di emigrazione di 150 contadini, braccianti, pastori, pescatori, nati tra il 1910 e il 1930 in 100 comuni della Sicilia. Stefano Savona le ha raccolte tra il 2008 e il 2010, con l’obiettivo di costituire il nucleo di un atlante audiovisivo della cultura contadina nella Sicilia del Novecento. Sono testimonianze uniche e irripetibili, poiché permettono di ascoltare dalla viva voce dei protagonisti (la maggior parte oggi non ci sono più), com’era la vita nelle campagne dell’Isola negli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale, prima del boom economico, prima della televisione, prima della trasformazione antropologica delle nostre campagne dagli anni Sessanta del XX secolo.

L’installazione “Nostos” è stata realizzata in collaborazione col Comune di Palermo, che ha reso disponibile lo spazio dell’ex chiesa alla Fondazione Le Vie dei Tesori, partner di Italea Sicilia. Lo spazio di Nostos (piazza Sant’Euno) è aperto ogni weekend, venerdì e sabato dalle 10 alle 17, domenica dalle 10 alle 13

Luoghi
NOSTOS - La casa dell’emigrazione siciliana nel mondo
Uno nuovo spazio culturale permanente che custodis...