Sulla la rupe dei miracoli, tra uliveti dorati e tesori barocchi

Immersa tra uliveti e mandorleti che dipingono la vallata, Alessandria della Rocca è un gioiello barocco che custodisce secoli di storia e spiritualità. Fondato nel 1570 da Carlo Barresi, questo piccolo borgo sicano di 2300 anime deve il suo nome alla maestosa rupe dove, secondo la leggenda, la Madonna apparve a una giovane contadina, rivelando il luogo in cui giaceva una miracolosa statua del VI secolo. Oggi, il Santuario della Madonna della Rocca, con i suoi affreschi dorati e una fonte di acqua considerata miracolosa ancora visibile, domina la collina come un faro di fede e bellezza. Passeggiare per le vie del centro è come sfogliare un libro d’arte: il Complesso dei Carmelitani, con i suoi stucchi serpottiani e i colori lapislazzulo, racconta il fasto del Barocco siciliano, mentre gli antichi palazzi svelano tracce di un passato nobiliare. Tra reliquie sacre, chiostri silenziosi e la terrazza di piazza Cavour affacciata sulla valle, ogni angolo trasuda di storia. E se la natura chiama, i resti archeologici sicani e il misterioso fortilizio di Pietra d’Amico, di solito sommerso dalle acque, ricordano che questa terra è stata crocevia di popoli e leggende. Un angolo remoto nella Sicilia più autentica.

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