PREMIO BORGHI DEI TESORI | II EDIZIONE

Un contest per scegliere i due vincitori

Rinascere dal territorio. Promuovere progetti di restauro e di rigenerazione urbana che coinvolgano le comunità: con questo obiettivo è nato il Premio Borghi dei Tesori, giunto alla sua seconda edizione, cui partecipano i Comuni membri della rete Borghi dei Tesori, ma anche associazioni ed enti dei territori coinvolti.
L’anno scorso erano arrivati diciotto progetti, e il comitato scientifico dell’associazione ne aveva selezionati due. Quest’anno ne sono giunti 28 e i vincitori saranno scelti attraverso un contest al quale tutti possono partecipare.

Due i premi previsti, uno da 3 mila euro, sostenuto dall’associazione Borghi dei Tesori, l’altro da 5 mila euro da Fondazione Sicilia, che è stata vicina al Premio sin dal suo debutto.
Ogni progetto è già un tesoro per la cura e l’attenzione con cui è stato costruito.

Il contest è terminato, grazie per aver votato

Un sentiero didattico di osservazione naturalistica nell’area del grifone di Alcara Li Fusi, in provincia di Messina. Questo l’obiettivo del progetto proposto dall’Associazione Alcara Borgo Natura per il miglioramento della fruizione di un’area naturalistica unica, quella delle Rocche del Crasto, dove nidifica questo particolare rapace, tra gli uccelli più grandi d’Europa: la sua apertura alare può raggiungere quasi i tre metri. Per ammirare in maniera più ravvicinata possibile i circa 350 esemplari di grifone e i cinquanta nidi presenti nell’area naturalistica di Alcara Li Fusi, è prevista l’installazione di un cannocchiale panoramico telescopico terrestre fisso, di fronte alle Rocche del Crasto. Previste anche tabelle esplicative della caratteristica flora spontanea autoctona; duecento le etichette identificative da collocare lungo il sentiero didattico di circa trecento metri.

La Batìa è un antico quartiere di Bivona, salvato dal degrado e dall’abbandono da E’Ura, acronimo che sta per Urban Rigeneration Art, che gioca con il significato dell’espressione siciliana “È ora”. Una esortazione all’azione che vuole essere un pungolo per la comunità. È con questo obiettivo che l’Associazione Sole sui Sicani propone un progetto per interventi di mantenimento dei murales già realizzati dagli artisti locali e per realizzarne di nuovi, sempre attingendo con grande attenzione al ricco bagaglio di tradizioni popolari. Si prevede anche di collocare nell’antico quartiere un pannello in maiolica con l’effigie di Santa Rosalia, patrona del piccolo comune. Il progetto prevede anche l’organizzazione di attività di promozione con spettacoli musicali, eventi culturali, attività ricreative per i bambini e laboratori esperienziali con gli artigiani di Bivona

Nel piccolo e borgo delle Madonie, conosciuto anche per la sua eccezionale fioritura di tulipani, il Comune di Blufi propone un progetto di valorizzazione di una piccola area, un tempo privata. Qui, infatti, sorgeva un edificio obsoleto, successivamente demolito. Oggi, questo spazio è stato acquisito dal Comune che intende riqualificarlo con la messa a dimora di un albero a medio fusto, da scegliere fra il frassino, l’acero e l’olmo, e la realizzazione di aiuole di essenze ornamentali a cespuglio e rampicanti su un pergolato in ferro. L’obiettivo è creare una piccola oasi verde e profumata di lavanda epica, spartium junceum, lantana, trachelspermum jasminoides. Inoltre, il progetto prevede anche la realizzazione di un murale per abbellire la parete dell’edificio che delimita l’area.

Una ricostruzione virtuale per fare rivivere e visitare come se fosse ancora in piedi, il castello medievale di San Mauro Castelverde. Ci troviamo nel cuore delle Madonie e il progetto è dell’Associazione Museo archeologico virtuale di Bompietro. L’obiettivo è rendere possibile anche a chi ha difficoltà motorie la visita al sito archeologico del maniero maurino, oggi ridotto in ruderi.

Grazie alla ricostruzione virtuale dei volumi andati perduti, si potrà rivivere l’atmosfera dell’antico castello e visitarne i diversi ambienti, riprodotti in maniera tridimensionale. Un viaggio nel tempo e nello spazio grazie all’uso della tecnologia digitale, modalità ancora poco diffusa nella realtà madonita.

La ricostruzione virtuale del Castello di San Mauro Castelverde consentirà, infine, di arricchire la visita di contenuti speciali per rendere l’esperienza interattiva ancora più interessante

Un percorso per valorizzare il tesoro di Buccheri che, fino al dopoguerra, era una fabbrica naturale del freddo. Si tratta delle neviere, dove dal Seicento in poi, in quello che con i suoi 820 metri sul livello del mare, è il comune più alto del Siracusano e dei Monti Iblei, veniva conservata la neve. Era il fulcro di una fiorente economia, tramontata soltanto con l’avvento dei frigoriferi. Con appositi accorgimenti, in queste particolari costruzioni in pietra, la neve veniva conservata e compattata in blocchi di ghiaccio, il cui commercio si estendeva fino all’isola di Malta. Tra i suoi usi più golosi, le granite; molto apprezzata soprattutto quella al gelsomino. Oggi, per incrementare il turismo rurale, il Comune di Buccheri propone un progetto di valorizzazione delle neviere, con la realizzazione di un percorso accessibile ai disabili e con un itinerario dal quale si potranno ammirare la cima dell’Etna e le coste della Calabria.

Fu tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento che i frati cappuccini di Burgio, dopo avere appreso la tecnica dei “colatoi” dai confratelli di Palermo, si dedicarono alla cura e alla conservazione dei corpi mummificati di religiosi e laici appartenenti alla loro comunità. Oggi la Aps Prospera Civitas del borgo dell’Agrigentino, intende realizzare un intervento di pulizia e restauro delle mummie ospitate nel museo allestito nel contesto architettonico della Chiesa e del Convento dei Cappuccini. Il progetto prevede l’allestimento a Burgio di un ambiente adeguato all’intervento, in modo da evitare di spostare altrove le preziose mummie. Insieme con la loro pulizia e il loro restauro, in programma c’è anche la pulitura e il restauro degli abiti e dei monili del corredo funebre. Alla fine dell’intervento, verranno ricollocate nel Museo delle Mummie di Burgio.

Piccolo borgo dell’Ennese, abbarbicato a quasi settecento metri sul livello del mare, Calascibetta nel suo cuore più antico fatto di stradine e vicoli, custodisce uno dei suoi luoghi più rappresentativi e frequentati. È piazza Soccorso, che la Pro Loco di Calascibetta intende valorizzare. Il progetto prevede la realizzazione di una panchina letteraria che emuli nella forma un libro aperto, di cemento portland originariamente bianca e successivamente dipinta con il tema che verrà scelto. Prevista anche, all’ingresso della piazza, l’installazione di fioriere appese su supporti in pallet, illuminazione artistica e pedane in legno da usare anch’esse come fioriere; le saracinesche saranno dipinte artigianalmente con immagini e citazioni di autori e poeti del territorio, mentre le alzate di Via Corvaia saranno dipinte da artisti locali. L’obiettivo della Pro Loco di Calascibetta è valorizzare l’itinerario che da piazza Soccorso conduce alla Regia Cappella Palatina, al Poggio, e alle chiese dell’Itria e di San Paolo.

Una mostra di pani votivi nel Castello Eufemio che domina Calatafimi e da cui si gode una vista mozzafiato che spazia fino alle rovine dell’antica Segesta. Questo il fulcro del progetto “Phimes – tra pane, festività e folklore”, proposto dal Comune di Calatafimi Segesta. L’obiettivo è valorizzare la tradizione antichissima che lega il pane alla realizzazione degli altari votivi allestiti in occasione della festa di San Giuseppe e al cucciddato, buccellato, il particolare dolce di frolla tipico della festa del Santissimo Crocifisso di Calatafimi. Nel progetto è coinvolto l’artista visivo Gandolfo G. David che da anni conduce una ricerca sulle suggestioni antropologiche degli ex voto di pane e i riti connessi. Grazie a una struttura metallica appositamente concepita da David, l’installazione al Castello Eufemio farà “dialogare” i pani votivi con piante e fiori spontanei e coltivati. In programma anche una performance e la successiva esposizione al pubblico dei costumi di scena.

È uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia, in uno dei borghi più antichi dell’Isola. Si tratta dell’Eremo di San Pellegrino a Caltabellotta: secondo la tradizione, è qui che il santo patrono sconfisse il drago famelico. Oggi, però, a causa delle infiltrazioni d’acqua, l’ingresso della struttura rischia di essere inibito. Il piccolo locale di accesso al piano nobile dell’edificio e alla balconata della chiesa, necessita al più presto di interventi. Si tratta, infatti, di un locale strategico per consentire la fruizione del complesso da parte dei visitatori. Ecco, dunque, il progetto proposto dall’Associazione Peregrinus che si occupa della valorizzazione e fruizione dei beni ecclesiastici del piccolo comune dell’Agrigentino; l’obiettivo è il restauro e recupero del locale di accesso, con una particolare attenzione alla riparazione delle lesioni della volta per la sua messa in sicurezza.

Un cammino per tutti, con un itinerario assolutamente inclusivo alla scoperta del borgo dell’Agrigentino a quasi settecento metri di altitudine sul livello del mare. Destinato a ipovedenti, ciechi, ma anche normodotati, il progetto proposto dal Comune di Cammarata è incentrato sul percorso che si snoda lungo via Roma, da Piazza degli Agostiniani scalzi alla piazzetta antistante la Torre del Castello. I tesori di Cammarata che si incontrano lungo il tragitto saranno raccontati da tabelle esplicative e da speciali pannelli in braille; ci sarà anche la possibilità di accedere a informazioni più approfondite grazie a un sistema audio dotato di cuffie, anche questo di facile utilizzo per ipovedenti e ciechi, in virtù di speciali tastiere e comandi. Tutto il percorso interessato al progetto verrà inoltre dotato di apposite strisce collocate sulla pavimentazione, che guideranno anche chi non vede.

Gli affreschi di notevole fattura che caratterizzano tutte le volte del primo piano del Palazzo comunale Giandalia hanno bisogno di un intervento urgente. Da qui il progetto proposto dal Comune di Castronovo di Sicilia, per il restauro di queste opere d’arte attribuite a Giuseppe Enea, pittore e decoratore del Teatro Massimo di Palermo. L’obiettivo è la tutela e la valorizzazione di Palazzo Giandalia, centro nevralgico della vita culturale di Castronovo di Sicilia. Attualmente, infatti, è sede della biblioteca comunale, del museo archeologico e antropologico e della pinacoteca. L’impianto originario del palazzo risale al Duecento. Secondo lo storico Luigi Tirrito di Castronovo di Sicilia, fu costruito dalla famiglia Alondres sulle mura di cinta della città antica, che includevano anche una torre normanna.

Costruita a metà del Seicento, un tempo era la chiesa madre di Centuripe. Sconsacrata e abbandonata a metà del Novecento, prima del restauro negli anni Novanta, la Chiesa delle Anime del Purgatorio era usata addirittura come deposito. Oggi il Comune di Centuripe che presenta il progetto vuole farne uno spazio espositivo dedicato agli artisti e agli artigiani locali, articolandolo sul brand di Centuripe Città Imperiale. L’obiettivo è rendere l’edificio, concesso in comodato d’uso dalla Diocesi di Nicosia, un punto nevralgico culturale e d’incontro dei giovani del borgo dell’Ennese. Il progetto riguarda quindi l’acquisto di pannelli espositivi e al desk per l’accoglienza. L’iniziativa si inserisce in un disegno più ampio di valorizzazione e promozione dell’intero paese con interessanti monumenti di età imperiale e con un paesaggio mozzafiato. Caratteristica la singolare conformazione che dall’alto sembra una stella o, secondo alcuni, una figura umana.

A Contessa Entellina, il più antico insediamento albanese in Italia, grazie all’iniziativa “Mecenati di noi stessi” è stato realizzato un teatro all’aperto in pieno centro.
I centodieci posti a sedere sono realizzati su altrettanti cubi di bianco marmo di Custonaci, collocati lungo la storica scalinata nel cuore del centro storico, regalando così una suggestione che rimanda alla struttura dei teatri greci.
Già luogo di aggregazione e usato in occasione della Pasqua per la storica sfilata con gli abiti della tradizione arbëreschë, il Comune di Contessa Entellina, promotore del progetto, vuole ora migliorare l’inclusivitá del teatro e realizzare spettacoli e laboratori circensi.

Passeggiando nel cuore del borgo madonita, disseminate per le vie e i vicoli del paese, sono numerose le edicole votive in cui ci si imbatte e che raccontano di una fede vissuta con intensa devozione. Il Comune di Gangi propone il progetto di restauro di tre edicole realizzate tra il Settecento e l’Ottocento. Si tratta dell’edicola votiva dell’Annunciazione nel quartiere Santa Maria, dell’edicola dell’Addolorata nel quartiere del Santissimo Salvatore e dell’edicola dedicata alla Sacra Famiglia nel quartiere Botteghelle. L’obiettivo è valorizzare la loro alta valenza storica, artistica e culturale e creare un’occasione in più per i numerosi visitatori di Gangi di conoscere anche gli angoli più nascosti del borgo medievale.

Nella cripta della trecentesca Chiesa Madre del borgo madonita, si trova il Museo parrocchiale di Geraci Siculo con la sua preziosa e raffinata collezione di argenti con calici, reliquiari, ostensori risalenti anche al Trecento, recentemente riordinata da Maria Concetta Di Natale, docente dell’Università di Palermo e grande studiosa di arti decorative. Ora il progetto, presentato dal Comune e dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore, è di realizzare una nuova sezione dedicata ai paramenti liturgici con dettagliate didascalie e codici QR di approfondimento, una guida cartacea alla collezione del museo, un nuovo sistema di illuminazione e il potenziamento del sistema di allarme. A essere esposti saranno, tra l’altro, piviali, pianete e tunicelle realizzati tra il XVI e il XVIII secolo. Si tratta di preziosi abiti liturgici con stoffe pregiate ricamate con fili d’oro e d’argento, per lo più realizzati dalle sapienti mani delle suore benedettine del locale monastero di San Giuliano, recentemente soppresso.

Il gonfalone di Giarratana è un bel drappo di taffetà di seta rossa, alto due metri e largo ottantasei centimetri. Riccamente decorato, ha bisogno di un urgente e necessario intervento di restauro. Il progetto promosso dal Comune di Giarratana prevede un’operazione di pulizia accurata attraverso un intervento di micro-aspirazione, lo smontaggio delle varie parti di tessuto che lo compongono, la pulitura per vaporizzazione, il suo consolidamento, la sostituzione del cordone e delle frange che non possono essere recuperate, la realizzazione di un’apposita custodia per il suo trasporto, nonché la documentazione fotografica di tutto l’intervento.

A Giuliana, piccolo borgo medievale del Palermitano, l’associazione Pro Loco intende restaurare il portone d’ingresso di stile manieristico della chiesa della Santissima Trinità. Costruita tra il 1648 e il 1655 sulla cinta muraria del Castello di Federico II, dove già sorgeva una piccola chiesa intitolata a Santa Caterina, la chiesa della Santissima Trinità è, purtroppo, chiusa da anni. Nelle intenzioni della Pro Loco, il restauro del portone è un primo passo verso il recupero e la valorizzazione di tutto l’edificio e della piazza antistante il castello federiciano. Caratterizzata da una facciata austera con conci di calcarenite a vista, murati quasi a secco, la chiesa della Santissima Trinità presenta anche, al culmine della scalinata d’ingresso, un bel portale con lo stemma olivetano tipico della congregazione benedettina

Un catasto delle abitazioni abbandonate, necessario per poterne successivamente finanziarne il progetto di recupero e la ristrutturazione. Il progetto del Comune di Licodia Eubea è di farne alloggi per artisti e associazioni culturali. Si vogliono infatti creare le condizioni per invitare a soggiornare gratuitamente artisti nel piccolo borgo incastonato tra i Monti Iblei e l’Etna, per rigenerare lo spazio urbano con murales e altre opere. In questo progetto di riqualificazione del territorio, l’amministrazione comunale vuole coinvolgere anche le scuole, avviando un dialogo tra artisti e studenti che avrebbero così la possibilità di mettersi creativamente alla prova, realizzando per il paese del Calatino in cui vivono qualcosa di unico e rappresentativo della propria storia. Il catasto delle abitazioni abbandonate è l’atto propedeutico per avviare questo percorso di rigenerazione urbana e fare di Licodia Eubea una fucina di artisti.

Sos della chiesa Maria Santissima Assunta di Mirto, che si candida per il restauro di una pregevole tela. “La Pietà” di autore e committente ignoti, è un dipinto del XVII secolo, delle dimensioni di un metro e settanta per un metro e venti, e ha bisogno di un urgente restauro conservativo. Necessita, infatti, della velatura di protezione, della fermatura del colore, di un intervento di consolidamento e della rintelatura. Occorre anche pulirne e dorarne la cornice, integrandone le parti mancanti sul retro. Costruita nel XVI secolo, la chiesa Maria Santissima Assunta è la chiesa Madre di Mirto, il borgo medievale del Messinese famoso, tra l’altro, per il Museo del costume. Tra le opere custodite all’interno del duomo, la bella statua lignea raffigurante la patrona Santa Tecla di Iconio e un ciborio cinquecentesco di Antonello Gagini.

Si intitola “La cucina rivive” il progetto presentato dal Comune di Monterosso Almo, il piccolo borgo del Ragusano a quasi settecento metri di altitudine. L’obiettivo è il restauro dell’antica cucina di Palazzo Cocuzza, voluto dall’omonima e potente famiglia che lo costruì alla fine dell’Ottocento in Piazza San Giovanni, dopo avere acquistato e raso al suolo quasi un intero quartiere. L’imponente e fastoso edificio a tre piani, oggi di proprietà comunale, ospita al primo piano il museo civico con reperti archeologici ritrovati nella vicina necropoli di Monte Casasia. Il progetto del Comune è finalizzato a fare rivivere tutto il fascino di un focolare di altri tempi, rendendolo nuovamente funzionale e funzionante. Gli interventi previsti nella cucina nobiliare riguardano la pulitura e la rigenerazione dei manufatti in ferro, la pulizia e il recupero delle piastrelle e della pavimentazione originali, il ripristino dei piani da lavoro in marmo e dell’impianto idraulico.

Una “scatola del tempo” dalla quale fare uscire i personaggi più rappresentativi della storia di Montevago, per raccontarne i momenti salienti; e un percorso di educazione alla Terra con attività di sensibilizzazione ambientale incentrate sulla sostenibilità. Questi i punti cardine del progetto proposto dal Comune di Montevago per la realizzazione di programmi di educazione al patrimonio storico, culturale e ambientale del borgo dell’Agrigentino, rivolti agli alunni della scuola primaria e secondaria. Teatro delle attività sarà l’antica Montevago distrutta dal terremoto del ’68: dal museo ein plen air dei “percorsi visivi” al Baglio Ingoglia, passando dai ruderi della Chiesa Madre, oggetto di un recente intervento di recupero, fino alla “Villa di lu Chiuppu”, da dove si può godere un bellissimo panorama sulla Valle del Belìce. L’obiettivo è rendere i giovanissimi cittadini di Montevago consapevoli del proprio patrimonio, al fine di proteggerlo e tutelarlo nel migliore dei modi.

Una panchina gigante decorata dagli artisti locali e arricchita da citazioni e poesie di autori del territorio, piante in vaso e un cannocchiale panoramico a gettone per ammirare al meglio la meravigliosa Valle del Paradiso, dal belvedere di Piazza Crispi. Questo il progetto proposto dal Comune di Naro, per riqualificare un luogo simbolo del piccolo borgo dell’Agrigentino. Chiamato dai naresi “u’ carminu”, il belvedere è il fulcro della vita del paese. Da qui, nel giorno di Pasqua, viene benedetta la campagna ricca di mandorleti, uliveti e vigneti ed è qui che si riunisce la comunità della cittadina che Federico II di Svevia nel 1233 fregiò del titolo di “Fulgentissima”. L’intervento si inquadra nella più complessiva riqualificazione di piazza Crispi con una particolare attenzione per il belvedere, che si vuole dotare anche di una adeguata cartellonistica descrittiva del panorama e dei riferimenti storici.

Siamo nelle Alte Madonie, a Petralia Soprana, il piccolo borgo del Palermitano conosciuto anche per avere dato i natali allo scultore Frate Umile Pintorno che proprio qui, nel 1623, creò il suo primo crocifisso, oggi custodito nelle chiesa Madre. Le sue opere, e in particolare i suoi crocifissi, sono stati oggetto di studio da parte dei maggiori esperti di arte sacra. Oggi, l’amministrazione comunale vuole rendere un ulteriore omaggio al suo illustre concittadino ed è per questo che il Comune di Petralia Soprana propone un progetto di rigenerazione e valorizzazione del monumento dedicato a Frate Umile Pintorno, che si trova nell’omonima piazza, diventata luogo di ritrovo per numerosi eventi culturali. Occorre, infatti, realizzare una nuova ringhiera della piazza, ripristinare l’aiuola, intervenire per ripristinare il basamento in marmo.

Fioriere in ceramica smaltata, realizzati a mano da un esperto artigiano locale per celebrare il fagiolo “badda”, Presidio Slow Food di Polizzi Generosa. Le fioriere sono previste nella piazza XXVII Maggio, già piazza Trinità, luogo simbolo del borgo del Palermitano, dal quale si gode uno splendido panorama sulle verdi Madonie. Questo il progetto presentato dal Comune di Polizzi Generosa che prevede di installare venti fioriere a forma del tipico fagiolo bicolore, di dimensioni medio-piccole e tondeggiante, da cui il termine “badda” che significa, appunto, palla. Con la realizzazione di questo progetto, l’amministrazione comunale vuole valorizzare un prodotto simbolo della cultura gastronomica del territorio e, al contempo, migliorare l’arredo urbano della piazza, uno dei luoghi più amati dai polizzani.

Panchine, fioriere e posacenere di Capodimonte per migliorare la fruizione di un luogo molto amato dai prizzesi: lo Spiazzo Sparacio, una sorta di anfiteatro in pieno centro storico, molto caratteristico e reso ancora più particolare dalla presenza di coloratissimi murales. Nel 1989, infatti, l’amministrazione comunale ha invitato tre artisti siciliani a riqualificare l’area: il palermitano Mario Bardi, il lercarese Totò Bonanno e il monrealese Franco Nocera. Tutti e tre nelle loro opere hanno trasposto alcuni simboli della sicilianità, rievocando atmosfere tra Ottocento e Novecento. E così che i muri delle abitazioni che danno sullo spiazzo, grazie alla disponibilità dei proprietari, raccontano delle chiacchiere tra vicini davanti all’uscio di casa, il lavoro nei campi, ma anche la stagione dell’amore. Adesso, il Comune di Prizzi intende rivalorizzare lo spiazzo, affinché diventi sempre di più un fulcro di aggregazione e socializzazione.

Si intitola “Il Suono dell’acqua” il progetto presentato dal Comune di San Piero Patti per il restauro e il ripristino delle numerose fontane del borgo. L’obiettivo è farne un circuito urbano virtuoso, lungo il quale organizzare mostre ed eventi culturali. Tra fontane artistiche in ghisa e fontane in muratura, il tuffo nel passato rimanda a quando la fontana era un luogo d’incontro, non solo di approvvigionamento idrico. Il progetto del Comune prevede il loro ripristino, con la pulitura delle superfici in pietra, il consolidamento delle superfici danneggiate, l’allacciamento all’acquedotto, l’applicazione di vernici protettive, la sistemazione della pavimentazione limitrofa e una nuova rubinetteria. Inoltre, è prevista la realizzazione di un pannello informativo del circuito delle fontane di San Piero Patti. Il progetto consentirebbe di rivitalizzare alcuni angoli del borgo del Messinese, che in quanto luoghi di memoria condivisa rappresentano una parte integrante del patrimonio storico e socio-culturale del paese.

Un viaggio visivo per raccontare la storia e le tradizioni del borgo dei Nebrodi. L’idea è dell’Associazione Casud che, in vista delle prossime edizioni del festival Ca’Food dedicato al cibo di strada, propone un progetto per la realizzazione di murales che raccontino la storia e le tradizioni di San Piero Patti. Il Ca’Food si svolge solitamente ad agosto ed è una gustosa occasione per assaporare le delizie e i sapori più autentici dello street food locale, molto apprezzato da turisti e buongustai di tutte le età. L’obiettivo del progetto è fare lavorare le artiste selezionate, Francesca Tabasso e Ilaria Bianchi durante lo svolgimento del festival gastronomico, per creare una sorta di circuito virtuoso giocato tra cibo e arte. I murales saranno realizzati nelle vie del centro e accompagneranno i visitatori in un ideale percorso in cui le immagini dipinte sui muri faranno eco a una radicata tradizione gastronomica, ricca come la storia di questi territori. In programma anche iniziative collaterali come le visite turistiche guidate e le conferenze dedicate alla storia, alla cucina e alla cultura siciliana.

La parrocchia di Santa Maria Assunta di Savoca si candida con un progetto per il restauro di due pregevoli medaglioni della chiesa di San Michele. La chiesa, costruita nel XIII secolo, custodisce un ciclo pittorico eseguito, secondo fonti documentarie, nel 1701 e che è costituito da sei scene, sette dipinti sulla parete del transetto e due nella parte dell’abside. Grazie a una campagna di raccolta fondi intitolata “Save the soul of Savoca. Salviamo i dipinti della chiesa di San Michele”, voluta dal parroco don Agostino Giacalone, dall’amministrazione comunale e da un comitato di giovani savocesi, sono già stati restaurati tre dipinti. Ora, il progetto per il restauro di due preziosi medaglioni delle dimensioni di un metro e venticinque per novantacinque centimetri, che si trovano sulla parete del transetto.


  • 1- ALCARA LI FUSI
    Un telescopio per ammirare i grifoni delle Rocche del Castro (27%, 8.989 Votes)
  • 9- CALTABELLOTTA
    Il restauro del locale di accesso all’Eremo di San Pellegrino (19%, 6.447 Votes)
  • 17- GIULIANA
    Il portone d’ingresso della chiesa della SS. Trinità (9%, 3.093 Votes)
  • 5- BUCCHERI
    Un percorso panoramico sulle antiche neviere (7%, 2.322 Votes)
  • 13- CONTESSA ENTELLINA
    Nuova vita per il teatro all’aperto (4%, 1.456 Votes)
  • 8- CALATAFIMI SEGESTA
    Il pane e i fiori al Castello Eufemio (4%, 1.407 Votes)
  • 25- PRIZZI
    Panchine e fioriere tra i colori dei murales d’autore (3%, 1.080 Votes)
  • 27- SAN PIERO PATTI
    Murales per raccontare le tradizioni al festival del cibo da strada (3%, 1.054 Votes)
  • 12- CENTURIPE
    Un museo della ceramica nella chiesa del Purgatorio (3%, 907 Votes)
  • 11- CASTRONOVO DI SICILIA
    Il restauro degli affreschi di Palazzo Giandalia (2%, 670 Votes)
  • 6- BURGIO
    Il restauro delle mummie preziose del Museo dei Cappuccini (2%, 668 Votes)
  • 7- CALASCIBETTA
    Panchina letteraria e poesie per valorizzare piazza Soccorso (2%, 653 Votes)
  • 10- CAMMARATA
    Pannelli braille e sistema audio per un turismo più inclusivo (2%, 642 Votes)
  • 21- MONTEVAGO
    Una “scatola del tempo” per valorizzare la storia del paese (2%, 632 Votes)
  • 15- GERACI SICULO
    Una nuova sezione del Museo per i preziosi abiti liturgici (2%, 574 Votes)
  • 18- LICODIA EUBEA
    Il catasto delle case abbandonate da destinare a residenze artistiche (2%, 565 Votes)
  • 28- SAVOCA
    Il restauro di due preziosi medaglioni della chiesa di San Michele (2%, 551 Votes)
  • 22- NARO
    Cannocchiale e panchina gigante sul belvedere della Valle del Paradiso (1%, 457 Votes)
  • 23- PETRALIA SOPRANA
    Nuova vita per la piazza dedicata a Frate Umile Pintorno (1%, 404 Votes)
  • 26- SAN PIERO PATTI
    Il restauro delle antiche fontane per un itinerario dell’acqua (1%, 399 Votes)
  • 16- GIARRATANA
    Seta e decorazioni da recuperare Nuova vita per il gonfalone (1%, 354 Votes)
  • 24- POLIZZI GENEROSA
    Fioriere a forma di fagiolo “badda” in piazza XXVII Maggio (1%, 345 Votes)
  • 19- MIRTO
    Sos per la tela della Pietà della Chiesa Madre (1%, 289 Votes)
  • 14- GANGI
    Un itinerario tra fede e arte con il restauro di tre edicole votive (1%, 277 Votes)
  • 20- MONTEROSSO ALMO
    I fasti della cucina nobiliare dell’ottocentesco Palazzo Cocuzza (1%, 270 Votes)
  • 2- BIVONA
    Murales e un nuovo pannello per valorizzare il quartiere La Batìa (1%, 266 Votes)
  • 4- BOMPIETRO
    La ricostruzione virtuale di un antico castello (1%, 237 Votes)
  • 3- BLUFI
    Un’oasi verde e profumata al posto di un vecchio edificio (1%, 236 Votes)

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