Tra i paesi fantasma del periodo fascista, di certo Borgo Rizza ha una storia particolarissima, anche perché è l’unico ad avere i caseggiati stranamente ristrutturati e colorati. Deve il suo nome ad Angelo Rizza, giovane ucciso in una rissa a Siracusa, il 16 maggio 1921: il borgo venne costruito su terreni della famiglia Cafici, espropriati per circa un milione e mezzo di lire, i lavori ne costarono un altro milione e 700 mila lire, Borgo Rizza viene inaugurato nel dicembre del 1940. C’erano la trattoria e rivendita, le botteghe artigiane, l’ambulatorio medico, la Casa del Fascio, la scuola e la caserma dei carabinieri, oltre a una palazzina destinata all’E.C.L.S. (Ente Colonizzazione del Latifondo Siciliano), la chiesa e la canonica.
Tutto fornito di impianto idrico e fognario: quindi un borgo autosufficiente che però, durante la guerra, fu fortemente danneggiato. Si dovette ripararlo e iniziò un lungo giro di perizie e lavori, mentre i pochi abitanti se ne andavano. In parecchi hanno tentato di chiedere l’affidamento dei diversi locali, ma l’Eras ha sempre negato ogni permesso, accumulando perizie, contratti e richieste di finanziamento per lavori di restauro mai completati. Insomma, nulla di fatto, anche se chiesa e canonica sono state stranamente tinteggiate.
Date disponibili
19
Aprile 2025
dalle 10:00 alle 16:00
20
Aprile 2025
dalle 10:00 alle 16:00
Luogo di raduno
Borgo Rizza
Durata
1 ora
Contributo
6euro
A cura di:
Ascosi Lasciti
La piccola ghost town colorata e abbandonata