Negli splendidi saloni del palazzo appartenuto alla famiglia Cupane, sono custoditi oltre mille e cinquecento abiti, cappelli, pizzi e vari accessori provenienti da famiglie siciliane, frutto in buona parte di donazioni. Poveri o gattopardi, ogni abito ha una storia: un viaggio in ordine cronologico dal Settecento fino agli anni Cinquanta del Novecento, con spazi dedicati agli accessori e alla biancheria intima .La stanza della botte contiene costumi siciliani e alla moda popolare con seta grezza e scialli e costumi etnici . Si possono osservare anche valigie, calessi, una collezione di ferri da stiro e macchine da cucire, scarpe di Ferragamo, una camicia garibaldina, le divise dei servitori di importanti casate . Tra le chicche il Delphos, un abito di Mariano Fortuny in tessuto plissettato. Il museo custodisce una vera parata di griffe siciliane, dalle sorelle Duran, ai maestri sarti Pustorino e Dominici fino alla messinese Madame Ferraro. Il Palazzo Cupane sede del museo racconta anche la storia dell’orto botanico Cupani, dal nome di Francesco Cupani, frate francescano e botanico che qui nacque nel XVI secolo , a cui si devono approfonditi studi sulla flora e fauna siciliana scoperta nel suo peregrinare per tutta l’isola. Grazie al mecenate Giuseppe Del Bosco, principe di Cattolica, darà vita all’orto botanico di Misilmeri, anticipando con la denominazione binomia il lavoro sulla classificazione di Linneo. A Palazzo Cupane una sala espone le sue opere ripubblicate .
Date disponibili
11
Maggio 2025
dalle 10:00 alle 12:30
dalle 16:00 alle 18:30
Durata
30 minuti
Contributo
3euro
Non accessibile ai disabili
Poveri o Gattopardi ogni vestito ha una storia.