Un gioiello settecentesco, chiuso per cinquanta anni e soltanto di recente recuperato dai proprietari, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Cesira Palmeri di Villalba, che hanno condotto un ambizioso restauro per renderlo un polo di arte contemporanea. Il palazzo ha avuto una storia travagliata: nato con i Siracusa Valdaura, passò ai Corbera e, nel 1726, ad Antonio Oneto e Valguarnera, duca di Sperlinga che gli diede l’aspetto attuale. Superato il portale su via Bandiera, si entra nella piccola corte da cui sale lo scalone monumentale, sotto un lucernario ottagonale; i soffitti del piano nobile furono affrescati da Gaspare Serenario, ma intervennero anche i Fumagalli. Ai primi dell’Ottocento passò ai Burgio, duchi di Villafiorita, che vi aprirono l’esclusivo circolo nobiliare delle “Conversazioni del Fiore” che durante il Carnevale organizzava magnifiche feste e spettacoli di maschere napoletane, a cui partecipò anche Ferdinando III. A metà secolo diviene sede del Convitto Lancasteriano, magazzino di una ditta di tessuti, la “Zingone e Bonomolo”. È rimasto abbandonato e disabitato per anni, fino a quando non è stato acquistato da Bilotti. La visita delle Vie dei Tesori, permetterà di ammirare i rinati soffitti affrescati, le dorature, i fregi, le lunette dei sopraporta.
Date disponibili
25
Maggio 2025
dalle 10:00 alle 19:30
Durata
30 minuti
Contributo
3euro
Non accessibile ai disabili
Il Genio di Palermo
Palazzo Oneto di Sperlinga
Palermo
Luoghi
La dimora settecentesca fresca di restauri