
Settemila metri di scaffalature lignee cariche di documenti, libri e manoscritti. Racchiudono la memoria della città di Palermo, dalla fine del 1200 alla metà del Novecento. L’Archivio storico comunale è un pozzo inesauribile di fonti preziose: dal Registro di Gabelle regie di epoca angioina al Fondo Ricordi patri, del quale fanno parte “cimeli” risorgimentali, come le lettere autografe di Garibaldi, re Umberto I e Crispi. Dal 1866 ha sede nell’ex convento agostiniano di San Nicolò da Tolentino, edificato sul luogo dell’antica sinagoga ebraica. Splendida opera di geniale ingegneria è l’Aula Grande di Giuseppe Damiani Almeyda, il celebre progettista del Politeama. Una scala a chiocciola consente di raggiungere gli originali ballatoi. Quattro argani in legno, provvisti di cestelli, permettono di far viaggiare su e giù carte e volumi per la consultazione.