
Un colpo d’occhio meraviglioso, pareti e volte ricoperte da stucchi, un autentico trionfo rococò di autore sconosciuto. Lo schema è quello tipico degli oratori serpottiani, festoni di melagrane e acanto con corone di putti dorati. Costruito nel ‘600 dalla Congregazione che assisteva i morenti, l’oratorio ospita due teatrini che raffigurano la dormitio virginis, circondata dagli angeli, e L’agonia di San Giuseppe, assistito da Gesù e Maria. Quest’anno apre anche la cripta della confraternita dove sono ancora visibili i colatoi. Verrà spiegato il procedimento per l’essiccazione dei cadaveri.