
Un piccolo gioiello nascosto nel centro storico, espressione della volontà del popolo mazarese. Il teatro fu costruito dopo i moti rivoluzionari e il passaggio di potere dai Borbone a un comitato cittadino: nel 1848 Mazara guadagnava il suo “Teatro del popolo” costato 2355 ducati. Il Comitato lo costruì in soli tre mesi utilizzando quasi soltanto il legno delle barche dismesse. È un piccolo teatro, quasi intimo, composto da una sala a ferro di cavallo su cui si affacciano un doppio ordine di palchi e il loggione, ma manca il palco reale. La parte posteriore, al di là del palcoscenico, si adagia sui resti di quelle che una volta erano le vecchie mura meridionali della città fortificata. L’interno mostra una ricca decorazione che richiama i carretti siciliani.