
Mille anni fa Palermo era tra le metropoli più affollate d’Europa, ma l’acqua non mancava mai grazie ai qanat, acquedotti sotterranei che captavano le sorgenti che abbondavano nella “Conca d’Oro” e trasportavano il prezioso liquido attraverso gallerie con una pendenza minima: i pozzi, nel centro urbano, potevano pescare a una profondità notevolmente inferiore rispetto a quella in cui si trovava il livello della falda, quindi con più facilità e un minore dispendio di energia. Alcuni qanat scorrevano nelle vicinanze, o al di sotto, delle dimore della nobiltà che, proprio per la presenza di acqua corrente, potevano godere di un abbassamento termico che dava ristoro nelle lunghe giornate estive. Sarà possibile visitare il qanat del cosiddetto Gesuitico Alto, realizzato nel XVI secolo da Gerardo Alliata, cavaliere di Malta.
(In questo luogo è necessaria la prenotazione)
L’escursione è consentita dai 12 anni in su, con accompagnatore adulto.










