
Legate virtualmente ai serbatoi, anche in questo caso si tratta di un luogo dove si comprende l’ingegno di chi nei secoli ha fornito l’acqua alla città. Qui un piacevole senso di frescura e il gorgoglio dell’acqua accolgono il visitatore che raggiunge le sorgenti naturali ai piedi della “conigliera”, oggi gestite dall’Amap. Un luogo suggestivo, un antico “tempio dell’acqua”, che ancora rifornisce l’acquedotto palermitano. Nei quaderni del marchese di Villabianca, si fa risalire il nome “Gabriele” alla parola araba “Al Garbal”, che significa grotta irrigante, segno che le sorgenti erano note già nel X secolo.









