
Nasce tutto da nonno Rosario: Giovanni Sallemi confessa di aver ereditato dal nonno la passione per questo lembo di terra al centro della Sicilia. Rosario viene da Vittoria e sin da piccinino raggiunge e coltiva le terre in affitto dal barone Silvestri. Cresce, impianta un vigneto e costruisce finalmente la sua casa, piccola, ‘a cantunera. Sarà questo il nome del primo vino prodotto nel 1975, che Rosario passerà al figlio Francesco e da lui, a Giovanni. Che ricorda quando, a 4 anni, pestava l’uva nel palmento, o ascoltava il torchio a vite e la saltarella, utilizzati per schiacciare gli acini. Quel torchio è ancora in azienda. Giovanni studia medicina, diventa neurologo, ma la passione dell’uva gli è sempre rimasta dentro, e alla fine ha deciso di realizzare il suo sogno: imbottigliare il vino. Oggi l’azienda agricola vitivinicola a coltivazione biologica Sallemi, in contrada Granieri, è gestita da Giovanni e Umberto Sallemi, e imbottiglia soprattutto Nero d’Avola (ma si pensa a Frappato e Catarratto) con metodi tradizionali: le uve macerano 36 ore in vasca di cemento, poi in botti d’acciaio o di rovere; la vendemmia inizia a settembre e continua in ottobre, seguita dalla fermentazione. I vini Sallemi (circa 15 mila bottiglie, certificate DOP, IGP, naturale) rispettano la natura e raccontano il territorio in cui nascono.
La visita guidata dalla famiglia, conduce ai vigneti, alla cantina e si chiude con una degustazione di vini Sallemi con prodotti tipici.
L’esperienza si svolgerà con un minimo di 5 partecipanti