
Basterà entrare e alzare la testa: ecco il vertiginoso matroneo, suddiviso in piccoli locali divisi dalle grate a becco d’oca: siamo nella Badia Grande, il convento delle suore di clausura, che qui restarono fino al 2018; quando la carenza di nuove vocazioni e la necessità dei locali, fece sì che le pochissime suore rimaste furono trasferite, e l’ormai ex convento – fondato nel 1380 ad opera di Guglielmo Peralta – si trasformasse, per una parte, in sede dei vigili urbani, e per il resto in una multisala cinematografica con arena all’aperto nel giardino del convento. Allo straordinario matroneo, che è un vero colpo d’occhio, si accede dalla vicina chiesa dell’Itria.