
Situata a Ciaculli, vicino alle antiche sorgenti arabe, la Favarella è legata alle condutture medievali che portavano acqua agli agrumeti. La visita, condotta dall’agronomo Giuseppe Barbera e dal geologo Pietro Todaro, esplora le acque, una cappella settecentesca e una “pirrera” (cava) usata come rifugio antiaereo. Lì sono stati ritrovati una torre di guardia e una rarissima macchina a vapore che azionava le “trombe” d’acqua. L’attività esplora la storia di un’area legata alla gestione delle risorse idriche e alla coltivazione degli agrumi. Questo rapporto con l’agricoltura storica e l’uso del territorio è intrinsecamente connesso alla biodiversità agricola e al modo in cui l’uomo ha interagito con l’ambiente naturale per la produzione di cibo.










