
Falcone e Borsellino sono cresciuti alla Kalsa. E qui, nella ex casa di famiglia dei Borsellino poi trasformata in farmacia, e nella vicina tabaccheria, nel 2015 è nata Casa di Paolo. In questi ambienti semplici, tra l’allora cucina e il salotto, nacque il senso di giustizia che avrebbe guidato tutta la vita del giudice ucciso dalla mafia nel 1992. Il fratello Salvatore e i volontari ne hanno fatto uno spazio aperto al quartiere: qui i bambini trovano libri, giochi, attività educative, i giovani possono seguire corsi, è un rifugio che restituisce speranza. Non un museo, ma una casa viva, che trasmette la memoria attraverso la quotidianità: le fotografie di famiglia, i ricordi di scuola, gli oggetti di tutti i giorni. Visitare Casa di Paolo significa scoprire le radici di un uomo che scelse di non arrendersi e trasformare il dolore in futuro, con la forza dell’impegno condiviso.