
La terza chiesa saccense dedicata a San Michele nacque nel 1638, ed è considerata una delle
più belle della città. Possiede un’imponente cantoria barocca e un organo ottocentesco
realizzato da Francesco La Grassa, ma è l’interno ad essere colmo di opere d’arte.
Bassorilievi medievali, dipinti su tavola da chiese ormai scomparse e, sull'altare maggiore,
una statua seicentesca di San Michele giovinetto nell’atto di calpestare il diavolo. Staccata
dalla chiesa e al di là della “piazzetta dei Vecchi” del Firriatu, che un tempo ospitava il
cimitero, la torre campanaria sembra più un torrione di avvistamento che un campanile, ma
da quassù si gode la vista del centro storico e sul quartiere Grotte. Ai piedi della torre, alcune
particolari abitazioni in grotta che risalgono a tempi molto remoti.