
Francesco Abatellis, pretore di Palermo nel 1495, rimasto senza eredi, dispose nel suo testamento che il palazzo con annesso giardino, alla morte della moglie, fosse trasformato in un monastero retto dalla regola di San Benedetto. Non sarà così perché il nuovo convento di clausura ospiterà le Domenicane, costola dal 1526 del vicino monastero di Santa Caterina.I lavori di costruzione della chiesa durarono dal 1678 al 1684: ricopre la navata uno straordinario affresco, il “Trionfo dell’Ordine domenicano”, capolavoro di Antonio Grano su disegno del religioso dei vicini Crociferi, Giacomo Amato (1718). Sulle pareti della navata si aprono le 22 grate in ferro battuto da cui le monache assistevano alle funzioni. La grata a chiusura del coro, ha la forma di un sole che sorge. La chiesa è sede della Veneranda Confraternita di Santa Rosalia dei Sacchi e dei Pellegrini, nata nel 1635, che raccoglieva varberi e scarpari (barbieri e calzolai).