
“Al mafioso non devi chiedere neanche un bicchiere d’acqua, piuttosto si muore di sete – ha detto Pif la serata in cui è stato inaugurato MuST23, il museo nato dalla comunità di Capaci nell’ex stazione ferroviaria, poco lontano in linea d’aria dal punto in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Il nuovo museo ha poco più di un anno di vita, ma è molto visitato soprattutto dalle scuole: è ospitato in cinque container trasformate in sale immersive con visori e realtà virtuale per “entrare” in autostrada immediatamente dopo l’esplosione; monitor per ascoltare le parole di Giovanni Falcone; oltre al polo di fruizione culturale permanente. MuST23 è un progetto di Addiopizzo Travel e Capaci No Mafia con la direzione artistica di Davì Lamastra, finanziato da Invitalia, Legacoop, CoopFond, Fondazione Pico, Google.org e Banca d’Italia, con il gratuito patrocinio del Comune di Capaci.