
Una scoperta straordinaria, del tutto fortuita, che ha portato alla luce il Crocifisso di Bartolomeo Navarrete di fine ‘500. Nel corso dei lavori per il recupero di uno dei locali interni a Porta dei Greci, sotto Palazzo Forcella De Seta, è sbucato l’affresco che è stato già studiato, su incarico di Ance Palermo, dal funzionario dell’Archivio di Stato Maurizio Vesco che dal settecentesco “Le porte della città di Palermo” del Mongitore ha tratto la descrizione dell’interno della Porta con “dipinta a fresco l’immagine del SS. Crocifisso”. Ne restano solo alcuni tratti, ma il grande Cristo in croce racchiuso in una cornice di stucco, doveva ricoprire quasi per intero la parete maggiore perimetrale del piccolo vano all’interno della Porta. Sono andate perdute sia l’iscrizione alla base del Crocifisso che altre due figure, Santa Cristina e Santa Eulalia probabilmente ritratte ai piedi della croce. Il restauro è stato condotto dall’Ance che è riuscita a recuperare le immagini parietali sotto uno spesso strato di fuliggine; così come gli spazi all’interno di Porta dei Greci.