
Su Monte Pellegrino il sentiero si snoda tra memorie sacre e paesaggi feriti. Partiremo dal Gurgo di Santa Rosalia, dove il celebre ecologo ingleseHutchinson si soffermò a riflettere sul ruolo della nicchia ecologica, della specializzazione, della competizione e del tempo nella diversificazione e specializzazione delle specie. Proseguiremo attraverso rimboschimenti che raccontano il tentativo umano di riparare, a volte in modo maldestro, un fragile equilibrio perduto, introducendo specie poco adatte e alterando le dinamiche naturali del Monte. Nei tratti più aperti, la prateria di Cenchrus setaceus ondeggia al vento: una bellezza aliena, segno silenzioso di quanto uomo e ambiente interagiscano, si sfidino e, a volte, si ignorino.